Usa: la Food and drug administration pensa a etichette fronte pacco entro il 2027

2024-05-28T14:58:49+02:0028 Maggio 2024 - 14:58|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Washington (Usa) – Il tema dei cibi ultraprocessati (Upf) e degli effetti sulla salute tiene banco negli Stati Uniti, dove non sono previste etichette sul fronte delle confezioni. Ma la Food and drug administration (Fda) sta valutando diverse proposte di etichette obbligatorie da apporre sul packaging, riscontrando l’opposizione delle aziende alimentari. Come riporta un lungo articolo del Guardian, i cibi ultraprocessati costituiscono il 73% dell’approvvigionamento alimentare degli Stati Uniti, secondo il Network Science Institute della Northeastern University, e forniscono all’adulto medio statunitense oltre il 60% delle calorie giornaliere. La ricerca sta sempre più collegando gli Upf a una serie di problemi come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, cancro del colon-retto e depressione.

D’altra parte, la Fda deve fare i conti con la libertà di espressione commerciale, sancita dal primo emendamento della Costituzione americana, quindi non sarà possibile adottare a un’etichetta a semaforo come il Nutriscore o un’altra contenente uno specifico alert. C’è poi una questione di tempistica: la Fda doveva pubblicare una proposta iniziale sull’etichettatura nel dicembre 2023, ma ha posticipato la propria scadenza a giugno 2024. Se riuscirà a farlo per tempo, invierà la proposta alla Casa Bianca, dove gli uffici competenti decideranno se sottoporre la legge ai commenti pubblici prima di adottarla. Ma a novembre 2024 si vota per le elezioni presidenziali e i due candidati hanno un approccio antitetico alla vicenda: Biden sembra più propenso per un’etichetta di questo tipo, mentre Trump pare contrario. I tempi saranno comunque lunghi, dato che tipicamente quando vengono adottate norme così discusse, le associazioni di categoria fanno causa alla Fda per violazione dei loro diritti sanciti dal primo emendamento, e i tempi andranno ad allungarsi certamente.

Un’altra strada potrebbe essere una raccomandazione specifica sui cibi ultraprocessati nelle linee guida dietetiche per gli americani, aggiornate ogni cinque anni. Il lavoro in questo caso compete al Dipartimento dell’agricoltura e al Dipartimento della salute Le linee guida dovrebbero essere riviste nel 2025 e formano la base per tutte le politiche alimentari federali, dai requisiti di etichettatura che la Fda emette ai pasti scolastici, al Programma di assistenza nutrizionale supplementare, al Programma nutrizionale supplementare per donne, neonati e bambini e ad altri programmi. Ma, come spiega sempre il Guardian, uno studio di Eric Crosbie, professore alla School of Public Health dell’Università del Nevada, ha rilevato che il 95% dei membri del comitato delle linee guida dietetiche del 2020 aveva conflitti di interesse con le industrie alimentari o farmaceutiche.

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