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“Tutti i supermercati dell’hinterland milanese sono in mano alla ‘ndrangheta”, dice Gratteri (4). Il procuratore precisa: “Non tutti ma solo alcuni”

2024-05-29T09:00:57+02:0029 Maggio 2024 - 08:54|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , |

Milano – Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, aggiusta il tiro dopo le dichiarazioni in merito alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei supermercati dell’hinterland milanese. Il magistrato, intervenendo a un convegno a Palermo sul narcotraffico, aveva infatti dichiarato che “Tutti i supermercati dell’hinterland milanese sono in mano alla ‘ndrangheta”, sottolineando la correlazione tra la diminuzione degli arresti per reati legati alla droga e l’attivismo delle cosche nel mondo della distribuzione e dei locali notturni. In realtà, precisa Gratteri al Corriere Milano, il riferimento “non era a tutte le attività presenti nel milanese ma al fatto che i clan, con le loro sterminate possibilità economiche abbiano in questi ultimi anni investito anche in queste aziende nel territorio milanese“.

Tra le inchieste recenti sul territorio, spiega il Corriere, c’è quella denominata ‘Royale’ sulla gestione del Mecato comunale Isola da  parte del clan Piromalli. Nell’occasione, era emerso anche l’acquisto di alcune attività come la panetteria-minimarket di Caslino al Piano, frazione di Cadorago in Brianza, un minimarket a Torino, un altro a Meda (Monza e Brianza) e uno a Rovello Porro nel Comasco. Secondo le accuse della Direzione distrettuale antimafia di Milano che ha eseguito 14 misure cautelari e sequestri, queste attività facevano gola ai clan perché ben presenti sul territorio e in grado di garantire la possibilità di riciclare grandi quantità di contanti.

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