Prosciutto di Parma: al 30 giugno sono meno di 3,4 milioni le cosce sigillate

2024-07-03T10:21:13+02:003 Luglio 2024 - 10:21|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – Rischia di scendere sotto i 7 milioni, alla fine dell’anno, il numero di cosce destinate alla produzione di prosciutto di Parma Dop. Continua così un processo apparentemente inesorabile di calo di produzione, iniziato nel 2019 quando, dopo il picco dell’anno precedente (9,1 milioni), si sigillarono circa 400mila cosce in meno. Nel 2020, la brusca riduzione a 7,8 milioni, dovuta principalmente alle incertezze legate alla pandemia, ha dato l’avvio a un triennio relativamente stabile (nel 2021 e nel 2022 le sigillature erano state rispettivamente 7,865 e 7,705 milioni). Ma i 7,303 milioni del 2023 hanno ripreso a far suonare il campanello d’allarme. E il 2024 è ripreso in maniera ancora più fiacca da questo punto di vista. A giugno sono state sigillate quasi 544mila cosce, il 22,1% in meno dello stesso mese del 2023. È il dato più negativo da inizio anno. Nel 2024, in tutti mesi il delta con l’anno precedente è stato con un segno meno (il record era stato marzo, con 99.500 cosce in meno). E al momento la differenza con il 2023 è davvero marcata: da gennaio, sono state avviate alla produzione 3.378.218 cosce contro le 3.826.027 del 2023 al 30 giugno (-11,7%). Tra i motivi principali, una minore disponibilità di suini sul circuito tutelato (al 30 giugno questo numero è calato di 196.475 unità rispetto al 2023), a maggior ragione dopo l’introduzione del nuovo disciplinare, e un costo d’acquisto della coscia, che nonostante una riduzione (il prezzo medio dei primi sei mesi è stato di 5,948 euro, 11,6 centesimi in meno di quello dell’anno scorso nello stesso periodo), è considerato ancora troppo alto dalla maggior parte dei produttori. 

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