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Nel 2023 sono spariti quasi 20mila allevamenti ovicaprini in Italia

2024-05-16T14:50:11+02:0015 Maggio 2024 - 10:49|Categorie: Carni, Formaggi|Tag: , , |

Roma – Secondo il report di Ismea intitolato Tendenze e dinamiche recenti Ovicaprini – maggio 2024, nel 2023 sono spariti quasi 20mila allevamenti ovicaprini, con una tendenza a convertire l’allevamento naturale-pastorale in forme di allevamento più intensive. Anche il gregge ha subito, nell’ultimo quinquennio, una contrazione, che è risultata più accentuata proprio nel 2023 (-9,3% rispetto al 2019).

La produzione di latte, di conseguenza, è risultata pari a 435mila tonnellate, secondo i dati Agea, di cui i due terzi sono stati prodotti in Sardegna, dove, considerata l’alta remunerazione del prodotto, sono stati destinati principalmente alla filiera del Pecorino Romano Dop. I caseifici, comunque, hanno lamentato una carenza di materia prima rispetto alle annate precedenti.

Il report evidenzia inoltre che nel 2023 si è ridotto significativamente il numero di capi avviati al macello (-5,8% rispetto al 2022), con una riduzione del 4,6% della produzione di carne. Per quanto riguarda la Pasqua 2024, si stima un aumento delle macellazioni di circa il 5% rispetto allo scorso anno (quando il periodo di picco delle movimentazioni era caduto a cavallo tra la fine di marzo e la prima decade di aprile), confermato anche dagli operatori che nel complesso hanno evidenziato soddisfazione per l’andamento delle dinamiche di domanda-offerta.

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