Mutti risponde a Farinetti: “No a prezzi minimi dei prodotti. Potrebbero danneggiare il consumatore”

2024-06-26T09:19:28+02:0026 Giugno 2024 - 09:19|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Milano – Botta e risposta a distanza tra Oscar Farinetti e Francesco Mutti. Il fondatore di Eataly, pochi giorni fa, ha dichiarato: “Se continuiamo a comprare barattoli di pelati da 400 grammi a 70 centesimi, ci sarà sempre il caporalato. Al di sotto di 1,20-1,30 euro non si può produrre un barattolo di veri pelati italiani”. A margine del workshop di Centromarca abbiamo chiesto al presidente di commentare questa affermazione: Mutti è infatti alla guida di un importante gruppo che opera proprio nel settore delle conserve vegetali. “Mi verrebbe fin troppo facile dire che serve un prezzo alto“, dichiara ad Alimentando. “Ma in primis occorre un presidio della legalità molto forte. Quando parliamo di prezzi minimi entriamo in un mondo molto particolare. A me verrebbe comodo dire che a meno di un euro non si può vendere la lattina di pomodoro o la bottiglia di passata. Ma una politica del genere potrebbe danneggiare il consumatore. Come Paese dobbiamo ricominciare ad affrontare le questioni di base e risolvere i problemi; non possiamo voltarci dall’altra parte. E questo deve valere nella quotidianità, senza interventi di facciata. Per esempio, se l’obiettivo è far studiare un figlio non si può pensare solo di punirlo quando prende un brutto voto. I risultati si ottengono con un lavoro quotidiano di incoraggiamento e stimolo. Lo stesso approccio vale per la legalità del lavoro nelle realtà produttive.

Torna in cima