• Carne coltivata

La carne coltivata eccellenza del made in Italy? Le competenze ci sono, ma potrebbero finire all’estero

2024-06-24T10:51:16+02:0024 Giugno 2024 - 10:51|Categorie: Carni|Tag: , |

Torino – “La carne coltivata potrebbe diventare un’eccellenza del made in Italy”, ma “abbiamo molto know-how che finirà per andare all’estero, perché lì trova realizzazione nell’ambito industriale. La valorizzazione del nostro lavoro ne risentirà, forse ne sta già risentendo”. Sono le parole rispettivamente di Diana Massai, professoressa associata di Bioingegneria al dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale al Politecnico di Torino, e di Stefano Biressi, professore associato del dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento. Le riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore, che racconta come procede la ricerca in Italia sulla carne coltivata in laboratorio.

Al Politecnico di Torino sono attivi diversi progetti. I ricercatori stanno lavorando sui bioreattori per espansione e supportano l’ottimizzazione dei parametri nell’uso di un bioreattore Solaris Biotech (azienda italiana attiva nel settore). Ancora, stanno sviluppando un bioreattore in grado di fornire stimoli fisici alle cellule, al fine di riprodurre trama e consistenza della carne. La Massai sta anche costruendo un gruppo di lavoro in cui coordinare biologia, ingegneria genetica, biotecnologia, gusto e nutrizione, nel quadro del neonato Centro di studi e ricerca sul cibo sostenibile. Comunque, secondo Biressi (che sta lavorando alla produzione di carne di pollo a partire dalle piume), potrebbero servire ancora cinque-dieci anni per arrivare a un prodotto scalabile: “Il processo di produzione è ancora costoso e inefficiente”.

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