Borgogna, cosa resterà della produzione 2024?

2024-05-03T13:00:53+02:003 Maggio 2024 - 13:00|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , |

Una devastante grandinata, prodotta da una tempesta a supercella, ha distrutto una parte importante dei vigneti nella zona dove si produce lo Chablis. Ai produttori resta ora la conta dei danni, ma in molti si dicono convinti che l’annata sia già compromessa.

di Andrea Dusio

Una tempesta di grandine ‘a supercella’ ha spazzato via vaste aree di vigneti di Chablis in Borgogna, un colpo devastante per la regione vinicola di fama internazionale. Secondo Météo-France, la tempesta che si è abbattuta nella notte del 1° maggio sulla Francia centrosettentrionale ha fatto piovere chicchi di grandine “grandi come bocce di pétanque” sulla città di Chablis e sui vigneti circostanti. Almeno una persona è stata uccisa da una frana, gli edifici hanno subito danni ingenti e i voli per Parigi sono stati interrotti.

L’entità dei danni causati ai vigneti di Chablis non è ancora chiara, ma i viticoltori hanno riferito di una distruzione diffusa. “La grandine ha distrutto tutto. Ha devastato buona parte dell’intero vigneto”, ha dichiarato Arnaud Nahan, comproprietario del Domaine du Chardonnay a Chablis, stimando che in alcuni punti sia andato perduto il 100% delle viti. La gravissima situazione si va ad aggiungere ai danni prodotti dalle inondazioni di Pasqua, che avevano sommerso i suoi terreni sulle rive del fiume Serein. La scorsa settimana la regione ha dovuto fare i conti anche con il gelo.

“I danni sono stati piuttosto estesi in alcuni villaggi”, ha dichiarato Frédéric Gueguen, vicepresidente dell’associazione dei produttori di Chablis. “I tralci delle viti sono ancora giovani e quindi fragili”, ha aggiunto. “Non ci sarà molto Chablis quest’anno”.

I produttori avevano attivato i cannoni antigrandine, progettati per limitare la crescita dei chicchi di grandine quando si formano e quindi limitare i danni al suolo. Ma a quanto pare il sistema non è riuscito a prevenire danni ingenti di fronte a una tempesta di queste dimensioni.

Sébastien Dauvissat, un viticoltore di Chablis con 11 ettari di vigneti, che produce 40mila-50mila bottiglie di vino all’anno, ha dichiarato : “In alcune zone, credo che se le viti vengono colpite frontalmente dal vento e dai chicchi di grandine, arriveremo al 70-80% di viti distrutte”. Si teme che le prossime vendemmie siano compromesse, e che tanto la denominazione, quanto coloro che lavorano nelle vigne siano destinati a subire gli effetti di quest’ondata eccezionale di maltempo.

“Sappiamo che la vendemmia 2024 è già finita”, ha scritto su Facebook il viticoltore Daniel Etienne Defaix, condividendo foto e video delle strade di Chablis, nel dipartimento dell’Yonne, sotto la pioggia e la grandine. “Non si vede l’erba, non si vedono le strade. È come se fossimo in montagna con dieci centimetri di neve”.

I meteorologi di Météo89 avevano avvertito mercoledì che diversi sistemi a supercella – un tipo di temporale rotante – stavano circolando contemporaneamente nella regione, preannunciando una grande tempesta. Françoise Roure, responsabile dell’Ente per il vino della Borgogna, ha dichiarato che la grandine ha l’effetto di “sminuzzare le foglie, provocando la caduta delle foglie e dei futuri grappoli”, sottolineando come sia comunque troppo presto per fare un bilancio dei danni.

La viticoltrice Nathalie Fèvre ha riferito invece che tutti gli appezzamenti che ha visitato sono stati in gran parte distrutti. “Eppure la stagione sembrava promettente. Miracolosamente non siamo stati troppo colpiti dalle gelate. Avevamo protetto le viti con candele e fili di riscaldamento. È stato predisposto un sistema antigrandine, ma non è stato efficace. Usiamo generatori di ioduro, che colpiscono le nuvole per rendere la grandine più piccola. Adesso tireremo fuori una grande scatola di fazzoletti e piangeremo… La natura ha preso il sopravvento”.

 

Immagine prodotta con IA.

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