Parma – Sulle pagine di Repubblica, il direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, Stefano Fanti, ha parlato degli interventi a suo avviso necessari per contrastare la diffusione della Peste suina: “L’esercito contro i cinghiali e fondi per biosicurezza, trappole e recinzioni, ma anche per i cacciatori”. E aggiunge: “Non c’è più tempo da perdere”.
Interventi rapidi ed efficaci sono necessari se si vogliono evitare ulteriori ricadute sulle esportazioni e sui prezzi dei prodotti. Fanti menziona, a titolo di esempio, il Canada, che ha chiuso le porte a una quindicina di aziende del parmense (leggi qui). Se il virus “passa ai nostri maiali”, aggiunge, “saremo costretti ad abbattere migliaia di capi, e questo comporterà prezzi sempre più cari per i consumatori. Un pericolo che non possiamo permetterci”. In Emilia Romagna, i casi accertati di cinghiali infetti sono ormai 150; secondo la Regione – riporta Repubblica – è necessario “ridurre drasticamente” il loro numero.
Sempre Repubblica accenna al fatto che il commissario straordinario sulla Peste suina Vincenzo Caputo, incontrando gli allevatori martedì ad Alessandria, ha spiegato che intende schierare l’esercito e procedere con gli indennizzi.