Roma – Mercato del vino a più ombre che luci negli Usa, il primo sbocco per le vendite italiane all’estero con un valore che nel 2023 ha sfiorato i 2 miliardi di euro. Da una parte il segno leggermente positivo delle importazioni trimestrali da Oltreoceano (+1,1% i volumi), dall’altra un ulteriore calo dei consumi nei canali off e on trade statunitensi. Secondo l’Osservatorio Uiv su base SipSource, che misura le vendite nel 75% degli esercizi commerciali statunitensi, il mese di marzo (-13%) ha ulteriormente peggiorato il quadro trimestrale che vede i consumi di vino italiano a -9,5% sul già complicato avvio dell’anno precedente.
Una tendenza che fa il paio con gli acquisti complessivi di vino in Usa, in contrazione di oltre il 10%. In un contesto di calo tendenziale che persiste dallo scorso maggio, pagano dazio tutte le tipologie, a partire dai bianchi (-11,5%), oltre che dai rossi (-8%) e dagli spumanti (-6%). Tra le principali denominazioni, cali in doppia cifra per Barolo fino al Chianti Docg e al Pinot Grigio. Giù anche Prosecco (-4,5%), mentre risultano stabili i consumi di Asti Docg, in leggera crescita il Chianti Classico e in ascesa a due cifre il Brunello di Montalcino.