Carne suina: Italia autosufficiente per il 57,5%. L’analisi di Teseo by Clal

2024-06-24T14:40:39+02:0024 Giugno 2024 - 14:40|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Sermide (Mn) – Nel 2023 l’Unione europea rappresenta il 49,4% di tutte le carni suine importate dalla Cina, come spiega un’analisi del portale Teseo by Clal.  Il 29% delle esportazioni europee di carne suina, invece, è stato indirizzato verso Pechino, con la Spagna che si conferma il principale fornitore europeo, seguita da Paesi Bassi, Danimarca e Francia. Le esportazioni dell’Unione Europea nel 2023 hanno superato quota 1,19 milioni di tonnellate, in calo del 24,1% rispetto al dato 2022.

L’Italia è autosufficiente solamente per il 57,5% e non esporta carne suina in Cina. Nel corso del 2023, il nostro Paese ha aumentato le importazioni del 3,6% rispetto al 2022, con Germania, Spagna, Olanda e Danimarca principali fornitori di carni suine.

Ora, in una nuova guerra globale combattuta anche sul fronte del commercio e con lo spettro del ricorso al protezionismo, il ministero del Commercio Cinese ha annunciato di aver aperto un’indagine antidumping sull’importazione su vari prodotti tra cui la carne di maiale dell’Unione Europea. Il provvedimento potrebbe rappresentare una ritorsione contro la decisione da parte della Commissione Ue di introdurre dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina a partire da luglio.

Se la Cina interrompesse l’import di carne suina dall’Ue, si verificherebbe un eccesso di offerta nei Paesi comunitari autosufficienti, come la Spagna. Una situazione, spiega ancora il portale, che potrebbe esercitare pressioni al ribasso sui prezzi e spingere l’Italia a preferire l’import di carne suina dai Paesi europei a costi inferiori anziché utilizzare la produzione nazionale per soddisfare la domanda interna. Il rischio è la perdita di competitività per il settore suinicolo nazionale, già alle prese con numerose criticità.

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